Accade ogni tanto che io rimanga folgorata da una ricetta.
Oppure, in un momento in cui sto facendo tutt’altro – tipo fare manovra per parcheggiare sudando come uno gnu - mi venga in mente di fare un plumcake…
Nico dice che sono matta.
Vabé…
Ora, passi il fatto che io sia matta… e che mi vengono le fittonate, ma, fare un dolce in forno con 40° C all’ombra, 10 minuti scarsi di tempo e un solo uovo…mi pare eccessivo.
Per qualche strana congiunzione astrale però, quando arriva la fittonata, tutto poi va per il verso giusto. E’ per questo che, venerdi scorso - con 10° C di temperatura esterna, un’ink….zatura alle stelle (anche quella ha la sua importanza se devi montare le uova…) e la fortuna di poter uscire (a corsa) alle ore 16.00 dall’ufficio per andare a comprare altre 2 uova - alla fine sono riuscita a fabbricare questo fantastico plumcake.
Peccato non avere lo stampo…eppure…eppure… ero stra-convinta di averlo…e invece mi sono ricordata che, presa dall’impeto del silicone (finché l’impeto si limita agli stampi..ben venga…:-O) QUELLA VOLTA ho acquistato l’ennesimo stampo monoporzione a forma di cuore-amore-amore...
Ingredienti
3 uova
300 gr di farina
1 bicchiere d'olio d'oliva
1 bustina di lievito in polvere
150 ml di Yogurt al naturale
150 gr di zucchero di canna (la ricetta prevede quello normale ma io, uso quello di canna…molto più buono e con meno schifezze)
pizzico di sale
Cioccolato fondente
Procedimento
Innanzi tutto accendere il forno a 180°.
Mescolare yougurt+zucchero con una frusta per un paio di minuti e versare pian piano la farina SETACCIATA, il pizzico di sale e le uova.
Aggiungere il lievito e per ultimo versare l'olio di oliva a filo.
Lavorare per un po' di tempo fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Aggiungere infine la cioccolata tritata grossolanamente.
La quantità? A piacere!
Porre il composto nello stampo, preferibilmente da Plum Cake, anche se lo stampo “gugliato” la sua porca figura comunque la fa.
Consiglio: non vi venga in mente di assaggiare l’impasto crudo (tipo rileccare con il dito il ciotolo..). Io stavo per buttare via tutto nel lavandino, dato che il sapore di olio di oliva è veramente forte.
Con la cottura, magicamente tutto si aggiusta.
Volendo, decorare la superficie con scaglie e/o gocce di cioccolato, oppure noccioline, pere…ecc…ecc.(nel caso in cui abbiate lo stampo plumcake..sennò considerate che è il sopra è sotto e il sotto è sopra…)
Infornare e rilassarsi facendo altro per 50 minuti abbondanti, trascorsi i quali, controllerete la cottura con il metodo scientifico “stecchino”.
La crosticina sarà bella scura e l’interno ultra morbido.
Per i più golosi e per quelli che se ne infischiano della prova costume, la versione: “colata di cioccolato fuso finale” è altamente raccomandata.
Consiglio n. 2: il giorno dopo il plum cake è ancora più buono. L’impasto è morbidissimo e compatto ed è fantastico anche mangiato da solo…immaginatevi inzuppato nel latte!
Ha superato anche il test “vicini-di-casa”.
Varianti consigliate:
Cioccolato+ pere
Cioccolato bianco e mandorle
Marmellata
Banana (da sola o con il cioccolato)
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mercoledì 4 giugno 2008
martedì 20 maggio 2008
Monia biscuits (da San Pietro a Maida con furore!)
Metti una grigia domenica di maggio (MAGGIOOOO???)…piovosa…uggiosa…una di quelle domeniche in cui il divano ti reclama a gran voce…cosa c’è di meglio – oltre alle coccole - che spadellare in compagnia????
Ecco allora questi fantastici biscottini, originari della Calabria (giusto Monia?), “partoriti” durante una domenica di semi-pioggia da una coppia di cuoche niente male!
Ingredienti per il biscotto:
600 GR. DI FARINA
200 GR. DI ZUCCHERO
240 GR. DI MARGARINA (AMMORBIDITA)
4 UOVA
1 BUSTINA DI LIEVITO
1 BUSTINA DI VANILLINA
1 BICCHIERE DI LATTE (BICCHIERE DI PLASTICA)
Ingredienti per il ripieno
100 GR. DI BURRO (AMMORBIDITO) TEMPERATURA AMBIENTE
350 GR. DI ZUCCHERO A VELO
1 BUSTINA DI VANILLINA
PER LA COPERTURA: cioccolato fondente
PROCEDIMENTO
Sbattere lo zucchero con la margarina fino a formare una crema, aggiungere piano piano gli altri ingredienti, nell’ordine:
- uova
- metà della farina
- latte
- vanillina
- lievito
Mettere l’impasto ottenuto in una tasca a bocca larga rotonda e formare – su una placca coperta di carta da forno - delle “palline”… mi raccomando ben distanziate l’una dall’altra, perché durante la cottura tendono (o meglio DEVONO!) spiattellarsi.
Cuocere in forno a 180° C per una ventina di minuti o comunque finché non risultano colorati in superficie.
Il ripeno è semplicissimo: mescolare tutti gli ingredienti insieme fino a formare una crema che verrà poi spalmata tra due dischetti accoppiati.
Una volta formati le coppie con il ripieno, sciogliere il cioccolato a bagnomaria ed inzuppare il biscotto solo a metà, aiutandosi con un cucchiaino per lisciare la superficie…come ha fatto Monia e non come ho fatto io che ho inzuppato e via! (vedi foto..!)
Lasciar raffreddare (importantissimo perché freddi sono molto più buoni!)…e mangiare!
Ecco allora questi fantastici biscottini, originari della Calabria (giusto Monia?), “partoriti” durante una domenica di semi-pioggia da una coppia di cuoche niente male!
Ingredienti per il biscotto:
600 GR. DI FARINA
200 GR. DI ZUCCHERO
240 GR. DI MARGARINA (AMMORBIDITA)
4 UOVA
1 BUSTINA DI LIEVITO
1 BUSTINA DI VANILLINA
1 BICCHIERE DI LATTE (BICCHIERE DI PLASTICA)
Ingredienti per il ripieno
100 GR. DI BURRO (AMMORBIDITO) TEMPERATURA AMBIENTE
350 GR. DI ZUCCHERO A VELO
1 BUSTINA DI VANILLINA
PER LA COPERTURA: cioccolato fondente
PROCEDIMENTO
Sbattere lo zucchero con la margarina fino a formare una crema, aggiungere piano piano gli altri ingredienti, nell’ordine:
- uova
- metà della farina
- latte
- vanillina
- lievito
Mettere l’impasto ottenuto in una tasca a bocca larga rotonda e formare – su una placca coperta di carta da forno - delle “palline”… mi raccomando ben distanziate l’una dall’altra, perché durante la cottura tendono (o meglio DEVONO!) spiattellarsi.
Cuocere in forno a 180° C per una ventina di minuti o comunque finché non risultano colorati in superficie.
Il ripeno è semplicissimo: mescolare tutti gli ingredienti insieme fino a formare una crema che verrà poi spalmata tra due dischetti accoppiati.
Una volta formati le coppie con il ripieno, sciogliere il cioccolato a bagnomaria ed inzuppare il biscotto solo a metà, aiutandosi con un cucchiaino per lisciare la superficie…come ha fatto Monia e non come ho fatto io che ho inzuppato e via! (vedi foto..!)
Lasciar raffreddare (importantissimo perché freddi sono molto più buoni!)…e mangiare!
martedì 13 maggio 2008
Croquembouche! (Machiavellica)
Domenica scorsa la mia cuginetta nonché luce-dei-miei-occhi è passata a Comunione.
Di solito in queste occasioni solenni, la “Famiglia” mi commissiona un dolce.
Sono stata insignita con idonea cerimonia, del prestigioso titolo di “Pasticcera di Corte” a seguito di due corsi frequentati un paio di anni fa e durante i quali ho soltanto assaggiato copiosamente creme, farciture ed impasti, ingrassando di due chili in quattro giorni…ma questo LORO non lo sanno…;-)
La preparazione del dolce è per me quasi un rito zen……
O meglio, nella mia mente lo è: mi piacerebbe fare la spesa con calma almeno due giorni prima, mettere il CD di Jack Johnson in sottofondo…, organizzare tutti gli ingredienti in fila x 6 col resto di 2…, vorrei essere da sola e avere tutto lo spazio utile per sporcare e nel frattempo ballettare soavemente tra effulvi e aromi…
Questo nei miei sogni.
Di norma accade invece che io mi rammenti del mio ruolo di Pasticcera Reale, per puro caso, quando sono intenta a fare tutt’altro…
…non so…ad esempio..mentre sto gozzovigliando presso le sponde del Lago di Suviana, sdraiata su una sedia del chioschetto dopo aver ingerito nell’ordine, una crescentina con mortadella – birra - mezza crescentina con arista – gelato - caffè…
Ne consegue l’immancabile corsa contro il tempo per procurarsi gli ingredienti, l’invasione di tutta la cucina con tasche, forme, cucchiai e pentole, lo scontato coinvolgimento di tutti presenti – in questo caso suocera prima e Dolce Metà poi…e l’inevitabile infortunio…
Ma veniamo a LEI! La Croquembouche.
Adoro preparare questo dolce, mi piace il risultato finale, la croccantezza del caramello e la morbidezza della crema, in più è un dolce indubbiamente coreografico…anche se stavolta…lo ammetto: HO BARATO.
TRUFFA N. 1: la croquembouche dovrebbe avere la forma di un cono. Si dovrebbe preparare una pseudo impalcatura conica ricoperta di carta stagnola (almeno, io la so così) dove appiccicare pazientemente con il caramello tutti i bigné fino a formare un’imponente ed elegante grattacielo…ma, come si evince dalle foto, la mia non era un cono, né tantomeno un grattacielo…direi più una piramide MaYA…
TRUFFA n. 2: le bignè si fanno rigorosamente in casa…in primis perché vengono più buone, poi perché quelle comprate sono troppo grosse.
Ma in mancanza di tempo..il fine giustifica i mezzi!
Per le bigné
- 250 ml di acqua
- 100 gr burro
- 125 gr farina
- 4/5 uova, a seconda della grandezza
- un pizzico di sale
Mettere in una casseruola dal fondo spesso l’acqua, il burro a temperatura ambiente a pezzetti ed il sale.Appena l’acqua bolle il burro dovrebbe essere completamente sciolto. Togliere il recipiente dal fuoco ed incorporare tutta la farina mescolando energicamente per non far formare grumi. Rimettere sul fuoco e mescolare finché l’impasto non “sfriggola”. Togliere dal fuoco ed attendere qualche minuto per far perdere un po’ di calore. Aggiungere le uova una alla volta, senza mettere la successiva finché la precedente non sia stata COMPLETAMENTE incorporata.
L’impasto giusto è lucido e si “strappa” dal mestolo.
Porre l’impasto in una tasca con la bocchetta larga e formare le bigné facendo attenzione alla distanza. In cottura gonfieranno molto.
Cuocere in forno statico a 210 °C per 20/30 minuti.
(ricetta di Enzo il mio Guru!)
Per la crema
- 5 tuorli d’uovo
- 350 gr di zucchero semolato
- 100 grammi di farina
- 1 litro di latte
Montare molto bene i tuorli con metà dello zucchero e aggiungere la farina setacciata.
Bollire il latte nel frattempo con il restante zucchero. Quando il latte bolle, togliere dal fuoco ed incorporare le uova con lo zucchero e la farina.
Mescolare bene con una frusta e mettere sul fuoco a fiamma bassa, facendo attenzione a non far attaccare la crema.
Appena prende il bollore, togliere dal fuoco e lasciar intiepidire, rigirando di tanto in tanto per evitare che si formi la crosticina.
La crema è una pasticcera semplice, non aromatizzata inizialmente.
Quando la crema era ancora calda ho diviso in quattro le quantità e aromatizzato successivamente ottendendo:
- crema al limone (aggiungere la scorza di un limone grattugiata)
- crema alla vaniglia (aggiungere mezzo cucchiaino di vaniglina)
- crema al cioccolato (aggiungere cioccolato fondente grattugiato circa 170 gr)
- crema al cioccolato aromatizzata con cannella (aggiungere mezzo cucchiaino di cannella in polvere)
Una volta che le creme sono belle fredde, si procede con il riempimento dei bigné. In questo caso è stata provvidenziale la presenza della mia suocerina che, passata a salutare, si è trovata inzuppata fino ai gomiti di creme varie…
Lei immobilizzava il bigné, mentre io lo trafiggevo con la tasca, iniettando la crema letale…ahhahahah!
Non vi dico il trogolaio in cucina…
Una volta riempiti li ho messi a testa in giù, in attesa di essere caramellati.
Per il caramello
- zucchero semolato gr 500
- acqua 1 dl
Versare lo zucchero nell’acqua in una pentola con il fondo spesso e far cuocere a fuoco basso girando di tanto in tanto. Il caramello, prima di diventare tale deve asciugare. Vedrete che ad un certo punto fa una grande schiuma, e poi lo zucchero ritorna ad essere semolato…le meraviglie della fisica!
Da li inizia la formazione del caramello che deve essere biondo e non troppo scuro. Appena cotto, spegnere e mettere il pentolino un secondo in acqua fredda per fermare la cottura.
A questo punto si passa al caramellaggio dei bigné. Si inzuppano solo per metà e poi si dispongono con la faccia caramellata verso il basso– in questo caso – a formare una piramide.
Nel caso abbiate – da pasticceri provetti – costruito l’impalcatura, la faccia caramellata va disposta verso l’esterno, usando solo un goccio di caramello per appiccicare il bigné alla “parete”.
Al termine di ogni “strato” movimentare il tutto con fili di caramello fatti con la forchetta.
In questa fase è stato fondamentale invece il ruolo di Nicola, che ha pazientemente inzuppato i bigné per metà nel caramello incandescente, finché…una goccia del suddetto, caduta dalla mia forchetta impazzita impegnata a produrre dolci ragnatele, gli ha provocato un’ustione di terzo grado sul dito indice…
…dito che da sabato pomeriggio mi trovo immancabilmente davanti, abbinato all’inevitabile sguardo da cerbiatto ferito della serie “guarda cosa mi hai fatto…”
A questo punto con il caramello sicuramente avanzato, vi potete sbizzarrire creando reticolati per decorare il tutto. Ad esempio potete usare un romaiolo capovolto che ricoprirete di fili di caramello per creare una cupola zuccherosa.
Una volta raffreddata, staccatela dal romaiolo e usatela per imprigionare qualche bigné.
Se preparate il dolce il giorno prima, conservatelo in frigo ben coperto con carta stagnola, per evitare che l’umidità del frigo renda appiccicosissimo e moscio il tutto.
Epilogo: Il dolce ha riscosso molto successo.
Alla fine il sacrificio dell’indice del Piccolo Nicola a qualcosa è servito.
I complimenti sono arrivati…anche se alcuni invitati un po’ in là con gli anni si sono fatti intimorire dalla potenziale aggressività del caramello sulle loro dentiere…peccato..per loro!
Ripeterò l’esperimento per la terza volta con un’impalcatura più bassa e con varianti diverse di crema.
Da li inizia la formazione del caramello che deve essere biondo e non troppo scuro. Appena cotto, spegnere e mettere il pentolino un secondo in acqua fredda per fermare la cottura.
A questo punto si passa al caramellaggio dei bigné. Si inzuppano solo per metà e poi si dispongono con la faccia caramellata verso il basso– in questo caso – a formare una piramide.
Nel caso abbiate – da pasticceri provetti – costruito l’impalcatura, la faccia caramellata va disposta verso l’esterno, usando solo un goccio di caramello per appiccicare il bigné alla “parete”.
Al termine di ogni “strato” movimentare il tutto con fili di caramello fatti con la forchetta.
In questa fase è stato fondamentale invece il ruolo di Nicola, che ha pazientemente inzuppato i bigné per metà nel caramello incandescente, finché…una goccia del suddetto, caduta dalla mia forchetta impazzita impegnata a produrre dolci ragnatele, gli ha provocato un’ustione di terzo grado sul dito indice…
…dito che da sabato pomeriggio mi trovo immancabilmente davanti, abbinato all’inevitabile sguardo da cerbiatto ferito della serie “guarda cosa mi hai fatto…”
A questo punto con il caramello sicuramente avanzato, vi potete sbizzarrire creando reticolati per decorare il tutto. Ad esempio potete usare un romaiolo capovolto che ricoprirete di fili di caramello per creare una cupola zuccherosa.
Una volta raffreddata, staccatela dal romaiolo e usatela per imprigionare qualche bigné.
Se preparate il dolce il giorno prima, conservatelo in frigo ben coperto con carta stagnola, per evitare che l’umidità del frigo renda appiccicosissimo e moscio il tutto.
Epilogo: Il dolce ha riscosso molto successo.
Alla fine il sacrificio dell’indice del Piccolo Nicola a qualcosa è servito.
I complimenti sono arrivati…anche se alcuni invitati un po’ in là con gli anni si sono fatti intimorire dalla potenziale aggressività del caramello sulle loro dentiere…peccato..per loro!
Ripeterò l’esperimento per la terza volta con un’impalcatura più bassa e con varianti diverse di crema.
Errare è umano
Perseverare è diabolico.
Perseverare è diabolico.
visione aerea :-) | monoporzioni per il vicinato |
mercoledì 16 aprile 2008
Brownies gregari
L'idea iniziale era di fare i muffin banana e cioccolato.
Ma si sa...sono una personcina coerente...per cui sono finita a fare i brownies!
Dopo migliaia di ricerche vane tra le “macerie” del trasloco, quasi casualmente, ho ritrovato i miei favolosi libriccini “I BISCOTTI PIU' BUONI DEL MONDO”.
Ma si sa...sono una personcina coerente...per cui sono finita a fare i brownies!
Dopo migliaia di ricerche vane tra le “macerie” del trasloco, quasi casualmente, ho ritrovato i miei favolosi libriccini “I BISCOTTI PIU' BUONI DEL MONDO”.
In questi tre volumetti, di ricette biscottose ce ne sono 1000...e non è un modo di dire...
La scelta si è automaticamente definita al momento del check up degli ingredienti....:-S
Questi brownies non sono esattamente dietetici...ma sono coccolosi e hanno uno strano potere aggregativo..."se prima eravamo in 2 a preparare i brownies..adesso siamo in 5 a preparare i brownies!"...effettivamente l'aroma che si sprigiona è irresistibile...ve li sconsiglio quindi in caso di vicini antipatici!
La scelta si è automaticamente definita al momento del check up degli ingredienti....:-S
Questi brownies non sono esattamente dietetici...ma sono coccolosi e hanno uno strano potere aggregativo..."se prima eravamo in 2 a preparare i brownies..adesso siamo in 5 a preparare i brownies!"...effettivamente l'aroma che si sprigiona è irresistibile...ve li sconsiglio quindi in caso di vicini antipatici!
Ingredienti
75 gr di farina bianca
½ cucchiaino di lievito in polvere
180 gr di cioccolato fondente tritato grossolanamente
375 gr di burro
5 uova
450 gr di zucchero di canna (che io non avevo...in caso di zucchero semolato togliere 50 gr o morirete di carie...)
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
sale
75 gr di farina bianca
½ cucchiaino di lievito in polvere
180 gr di cioccolato fondente tritato grossolanamente
375 gr di burro
5 uova
450 gr di zucchero di canna (che io non avevo...in caso di zucchero semolato togliere 50 gr o morirete di carie...)
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
sale
Procedimento
Preriscaldate il forno a 170° C e rivestite con carta forno una teglia di circa cm 33x23
Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale. Fate fondere il cioccolato ed il burro a bagnomaria a fuoco basso. Togliete dal fuoco e lasciare raffreddare. Lavorate le uova, lo zucchero di canna e la vaniglia fino a ottenere una crema chiara e densa. Con una spatola di gomma (che poi rileccherete avidamente), incorporate il cioccolato fuso e gli ingredienti secchi. Versate il composto nella teglia e fate cuocere per circa 35-40 minuti, finchè la crosta non risulta dura e il composto ha acquistato una certa consistenza. Fate raffreddare COMPLETAMENTE e tagliare a quadrotti.
Lasciate un pacchettino con i brownies ai vostri vicini!
Siate clementi...le foto non sono granché...la prima è stata fatta stamani mattina all'alba....(ore 8.20...;-)
Preriscaldate il forno a 170° C e rivestite con carta forno una teglia di circa cm 33x23
Setacciate la farina, il lievito e un pizzico di sale. Fate fondere il cioccolato ed il burro a bagnomaria a fuoco basso. Togliete dal fuoco e lasciare raffreddare. Lavorate le uova, lo zucchero di canna e la vaniglia fino a ottenere una crema chiara e densa. Con una spatola di gomma (che poi rileccherete avidamente), incorporate il cioccolato fuso e gli ingredienti secchi. Versate il composto nella teglia e fate cuocere per circa 35-40 minuti, finchè la crosta non risulta dura e il composto ha acquistato una certa consistenza. Fate raffreddare COMPLETAMENTE e tagliare a quadrotti.
Lasciate un pacchettino con i brownies ai vostri vicini!
venerdì 21 marzo 2008
Chocolate Decadence (by Annarita - Marble)
picture by Andrea-maestro Jedi
Come dice Annarita "Questo non è un dolce...è il paradiso".Questo dolce è il mio salva vita in caso di emergenza compleanno o emergenza cena.
Primo perché casualmente ho sempre in casa zucchero, uova e cioccolato fondente, poi perché è veloce, semplice e di sicura riuscita.
L'unico neo è che mi vien sempre brutto perché lo faccio all'ultimo momento, lo sformo troppo presto...e invece andrebbe fatto raffreddare ben bene...ma la bruttura è compensata dalla bontà e dalla golosità cremosa...
Fantastico come dessert anche per un tete à tete...
Un morso di questo dolce scatena pensieri impuri anche nelle menti più candide...
Riporto di seguito la ricetta ripresa pari pari dal sito di Annarita "la cucina di marble" non per pigrizia, ma semplicemente perché è perfetta e non ha bisogno di modifiche o precisazioni.
Date un'occhiata anche alle altre sezioni del sito...questa donna è fantastica! :-*
"Ingredienti:
370 gr cioccolato fondente al 70%
6 uova
250 gr burro
255 gr zucchero
155 ml acqua naturale
un pizzico di sale
Procedimento
in un pentolino a fiamma bassissima far sciogliere nell'acqua 170 gr di zucchero.Appena lo zuccherò sarà sciolto e lo sciroppo avrà preso il bollore aggiungere il cioccolato e il burro a fiamma bassa; far sciogliere la cioccolata ed il burro nello sciroppo mescolando delicatamente fino ad avere una crema omogenea. Levare dal fuoco in modo che perda temperatura e inziare a montare le uova. Aggiungere alle uova intere il rimanente zucchero, un pizzico di sale e iniziare a montare a lungo, fino a che il composto sarà montatissimo e spumoso. Aggiungere lentamente, praticamente a filo e un po' per volta, il composto di cioccolato continuare a montare. Versare composto finale in una tortiera infornare a 180° per circa 45'una volta sfornato non sformare fino a che non sarà freddo.
Il dolce si abbasserà molto, l'interno resta cremosissimo..."
Grazie Annarita per avermi portato sulla strada della perdizione con questa meraviglia!
Buona Merenda (o buon dopo cena...)
venerdì 29 febbraio 2008
Frollini terapeutici
Questi frollini sono stati terapeutici per più persone: per me, mentre li impastavo e per Marco, il centauro ferito mentre se li mangiava! ;-)
Prendendo spunto da un’idea di nightfairy, e seguendo i suoi preziosi consigli, ho impastato questi frollini alla velocità della luce.
Prendendo spunto da un’idea di nightfairy, e seguendo i suoi preziosi consigli, ho impastato questi frollini alla velocità della luce.
Vabè...in questo caso diciamo che ho barato…avevo una bella palla di pasta frolla hand made già pronta in freezer, quindi mi sono solo limitata a scongelarla e a spianarla.
Di seguito tutto il procedimento
Ingredienti:
- Farina 200 g
- Zucchero 100 g
- Burro 100 g
- Tuorli d'uovo 2
- Sale un pizzico
- Nutella
- Marmellata di ciliegie (o di qualunque altro frutto)
- Marmellata di ciliegie (o di qualunque altro frutto)
Procedimento
Versare a fontana la farina e lo zucchero sulla spianatoia e nel centro mettere il burro tagliato a pezzetti, i tuorli d'uovo, un pizzico di sale.
(Onde evitare di ungere il tavolo – essendo sprovvista di spianatoia – ho usato una ciotola capiente).
Aiutandosi con la punta delle dita, amalgamare il burro alla farina e a tutti gli altri ingredienti. Si ottiene un impasto molto sbriciolato.
Impastare velocemente fino ad ottenere una pasta omogenea. Ridurla a palla e farla riposare per almeno mezz'ora in luogo fresco – leggasi frigorifero!Il riposo è fondamentale in quanto permette al grasso di risolidificarsi e alla farina, che è stata resa elastica dall'aggiunta di liquidi, di perdere elasticità.
La lavorazione deve essere molto veloce, l’impasto infatti, contenendo molto burro, se scaldato eccessivamente si ammorbidisce in maniera indegna, rendendo difficoltoso anche il pensiero di poter creare qualcosa…
Dopo il riposo stendere velocemente la pasta ad uno spessore di circa mezzo centimetro (meglio sarebbe utilizzare un mattarello di quelli in cui si può mettere il ghiaccio, in modo da mantenere l’impasto fresco e ben malleabile…prima o poi lo comprerò!)
Tagliare la pasta con le formine. Da metà delle forme piene, ricavare un buco al centro con una formina di diametro inferiore.
Cuocere le forme piene da sole e quelle vuote da sole (come suggerito da nightfairy) , onde evitare di far confusione con i tempi di cottura.
(Onde evitare di ungere il tavolo – essendo sprovvista di spianatoia – ho usato una ciotola capiente).
Aiutandosi con la punta delle dita, amalgamare il burro alla farina e a tutti gli altri ingredienti. Si ottiene un impasto molto sbriciolato.
Impastare velocemente fino ad ottenere una pasta omogenea. Ridurla a palla e farla riposare per almeno mezz'ora in luogo fresco – leggasi frigorifero!Il riposo è fondamentale in quanto permette al grasso di risolidificarsi e alla farina, che è stata resa elastica dall'aggiunta di liquidi, di perdere elasticità.
La lavorazione deve essere molto veloce, l’impasto infatti, contenendo molto burro, se scaldato eccessivamente si ammorbidisce in maniera indegna, rendendo difficoltoso anche il pensiero di poter creare qualcosa…
Dopo il riposo stendere velocemente la pasta ad uno spessore di circa mezzo centimetro (meglio sarebbe utilizzare un mattarello di quelli in cui si può mettere il ghiaccio, in modo da mantenere l’impasto fresco e ben malleabile…prima o poi lo comprerò!)
Tagliare la pasta con le formine. Da metà delle forme piene, ricavare un buco al centro con una formina di diametro inferiore.
Cuocere le forme piene da sole e quelle vuote da sole (come suggerito da nightfairy) , onde evitare di far confusione con i tempi di cottura.
180 ° C per circa 10 minuti o comunque finché la pasta non si colorisce.
Attenzione! Il biscotto è "fetente": quando lo tiri fuori dal forno sembra eccessivamente morbido...e la tentazione di rificcarlo in cottura è forte... poi man mano che perde umidità e si raffredda indurisce…quindi, onde evitare di produrre biscotti granitici, valutare bene questo criterio...
Comporre il biscotto accoppiando le due parti e mettendo in mezzo Nutell a o Marmellata.
A piacere una spolverata di zucchero a velo sulla parte superiore prima della “composizione”.
Comporre il biscotto accoppiando le due parti e mettendo in mezzo Nutell a o Marmellata.
A piacere una spolverata di zucchero a velo sulla parte superiore prima della “composizione”.
Effetto anti-depressivo assicurato!
Per Andrea Maestro di Fotografia: voto? mi sono di menticata di impostare il bilanciamento del bianco....:-S
mercoledì 13 febbraio 2008
Ciambella di gianduiotti (in fornetto Versilia)
Ennesima ciambella della nonna...ma questa volta con due varianti di importanza non marginale: 1) dentro ci sono i gianduiotti...2) non è cotta in forno, ma nel fornetto versilia! La ricetta non è mia, ma di Rosanna (alias “bellabionda”)...il risultato è assicurato!
Ingredienti:
- 400 gr di farina 00
- 3 uova (chiare montate)
- 150 gr di burro
- 200 gr di zucchero (o 250 a seconda del bisogno di coccole...)
- 1 busta di vanillina
- 80 gr di latte (10 cucchiai circa)
- 4 cucchiai di rum
- un pizzico di sale
- una bustina di lievito per dolci
- 18/20 gianduiotti
Procedimento:
Montare molto bene lo zucchero col burro e aggiungere un tuorlo per volta, amalgamando bene bene.
Aggiungere la vanillina, il rum e la farina setacciata con il lievito, ammorbidire con latte, inserire delicatamente le chiare montate a neve fermissima (sempre con un movimento dall'alto verso il basso e dall'interno verso l'esterno) e mettere nel fornetto versilia imburrato e infarinato.
Aggiungere la vanillina, il rum e la farina setacciata con il lievito, ammorbidire con latte, inserire delicatamente le chiare montate a neve fermissima (sempre con un movimento dall'alto verso il basso e dall'interno verso l'esterno) e mettere nel fornetto versilia imburrato e infarinato.
Disporre i gianduiotti sopra l'impasto spingendoli un pochino dentro.
Cuocere sul fornello per 5 minuti a fiamma alta e poi 50 minuti al minimo.
Spolverizzare di zucchero a velo.
Spolverizzare di zucchero a velo.
Buona Merenda!
martedì 12 febbraio 2008
Il Berlingozzo (elogio della semplicità)
Il berlingozzo è il classico dolce della nonna, quello che si inzuppa nel latte la mattina, quello col buco nel mezzo e con lo zucchero a velo sopra... sostanzioso, soffice e soddisfacente al momento del “morso”. Il saggio dice: “non è berlingozzo se non allappa”!
Siate intransigenti e diffidate dalle imitazioni light!! (leggasi ciambella allo yogurt e surrogati...)
L'esecuzione della ricetta è di una semplicità disarmante...
L'esecuzione della ricetta è di una semplicità disarmante...
Bombardata da ricette di alta pasticceria, finger food, monoporzioni, creme, ganache, decorazioni e glasse reali, mi prendo una pausa zen (mon amour) e do un bel morso al berlingozzo!
Ingredienti
- 1/2 chilo di farina bianca setacciata
- 250 gr di zucchero
- 4 uova
- 100 gr di burro fuso
- scorza di un limone
- circa mezzo bicchiere di latte a temperatura ambiente
- una busta di lievito per dolci
Procedimento
Impastare insieme tutti gli ingredienti tranne il lievito che va aggiunto SOLO alla fine.
Versare in uno stampo rigorosamente a ciambella precedentemente imburrato ed infarinato.
Rileccare il cucchiaio ripulendolo scupolosamente dall'impasto ;-)
Cuocere a 180° per circa 40 minuti e comunque fare la "prova stecchino"
Cuocere a 180° per circa 40 minuti e comunque fare la "prova stecchino"
Buona Merenda!
venerdì 25 gennaio 2008
Torta Saetta Mc Queen (ovvero elogio del Pan di Spagna)
La cucina è una delle mie passioni…
Ma fare i dolci è la mia droga…
Almeno una volta alla settimana “mi scappa” di fare un dolce…la maggior parte delle volte però, il tempo è tiranno e finisco per accumulare ricette su ricette, salvo poi svegliarmi la domenica mattina all’alba e produrre quantità industriali di muffins, biscottini e creme varie da “spacciare” in giro.
Adoro le materie scientifiche (anche se alla fine non ci capisco un ’H), forse è per questo che amo così tanto gli impasti dolci: è incredibile come da tre ingredienti base quali uova, zucchero e farina si ottengano centinaia di impasti diversi variando soltanto le quantità e le modalità di impasto degli stessi…pasticceria, fisica e chimica sono strettamente correlate.
Il pan di Spagna è a mio avviso uno degli impasti più magici che esistano: non contiene lievito… strano dirsi dato che si presenta super alveolato e morbidissimo.
La sua consistenza spugnosa si ottiene soltanto facendo incorporare aria all’impasto con tanta pazienza e montando le uova per un tempo luuuuuuunghissimo!
…capite voi che quando mi si chiede di preparare un dolce per un compleanno, festa, ecc ecc..per me è come un invito a nozze!! (ah!ah!ah!)
La torta Saetta è stata preparata per 3° il compleanno del mio cucciolo di cugino - fan sfegatato di CARS!
E’ un pan di spagna (4 uova), farcito con crema di nutella, bagnato con latte. La scacchiera è composta da panna montata + ganache.
Saetta è fatto di Marshmallow Fondant…un blob del quale mi sono presa cura come un figlio per circa un mese.
Qui di seguito le ricette:
PAN DI SPAGNA
Uova farina e zucchero
Potete variare la quantità di uova a seconda delle persone che dovranno papparsi il dolce, considerate circa 30 grammi di zucchero e 20 grammi di farina per ogni uovo.
Montare le uova con lo zucchero per circa 30 minuti. L’impasto è pronto quando è bianco e “scrive” (quando cioè, se ne prendete un pochino e lo fate colare dalla forchetta, fa i ghirigori e non affonda).
Con un mestolo o una spatola, incorporare piano piano all’impasto la farina setacciata con movimenti a partire dall’alto verso il basso e dal centro verso l’esterno. Fase importantissima se non volete che si smonti tutto…
A questo punto l’impasto è pronto per essere cotto.
Porre l’impasto nello stampo e cuocere in forno statico a 180°C per circa 35 minuti.
…le meraviglie della fisica!
QUI la ricetta della crema di nutella
QUI la ricetta del Marshmallow Fondant
Ma fare i dolci è la mia droga…
Almeno una volta alla settimana “mi scappa” di fare un dolce…la maggior parte delle volte però, il tempo è tiranno e finisco per accumulare ricette su ricette, salvo poi svegliarmi la domenica mattina all’alba e produrre quantità industriali di muffins, biscottini e creme varie da “spacciare” in giro.
Adoro le materie scientifiche (anche se alla fine non ci capisco un ’H), forse è per questo che amo così tanto gli impasti dolci: è incredibile come da tre ingredienti base quali uova, zucchero e farina si ottengano centinaia di impasti diversi variando soltanto le quantità e le modalità di impasto degli stessi…pasticceria, fisica e chimica sono strettamente correlate.
Il pan di Spagna è a mio avviso uno degli impasti più magici che esistano: non contiene lievito… strano dirsi dato che si presenta super alveolato e morbidissimo.
La sua consistenza spugnosa si ottiene soltanto facendo incorporare aria all’impasto con tanta pazienza e montando le uova per un tempo luuuuuuunghissimo!
…capite voi che quando mi si chiede di preparare un dolce per un compleanno, festa, ecc ecc..per me è come un invito a nozze!! (ah!ah!ah!)
La torta Saetta è stata preparata per 3° il compleanno del mio cucciolo di cugino - fan sfegatato di CARS!
E’ un pan di spagna (4 uova), farcito con crema di nutella, bagnato con latte. La scacchiera è composta da panna montata + ganache.
Saetta è fatto di Marshmallow Fondant…un blob del quale mi sono presa cura come un figlio per circa un mese.
Qui di seguito le ricette:
PAN DI SPAGNA
Uova farina e zucchero
Potete variare la quantità di uova a seconda delle persone che dovranno papparsi il dolce, considerate circa 30 grammi di zucchero e 20 grammi di farina per ogni uovo.
Montare le uova con lo zucchero per circa 30 minuti. L’impasto è pronto quando è bianco e “scrive” (quando cioè, se ne prendete un pochino e lo fate colare dalla forchetta, fa i ghirigori e non affonda).
Con un mestolo o una spatola, incorporare piano piano all’impasto la farina setacciata con movimenti a partire dall’alto verso il basso e dal centro verso l’esterno. Fase importantissima se non volete che si smonti tutto…
A questo punto l’impasto è pronto per essere cotto.
Porre l’impasto nello stampo e cuocere in forno statico a 180°C per circa 35 minuti.
…le meraviglie della fisica!
QUI la ricetta della crema di nutella
QUI la ricetta del Marshmallow Fondant
la GANACHE è una delle cose più semplici che esista:
- panna (fresca da montare) + cioccolato fondente
stessa quantità di panna e cioccolato
- panna (fresca da montare) + cioccolato fondente
stessa quantità di panna e cioccolato
Portare ad ebollizione la panna e toglierla dal fuoco.
Far sciogliere la cioccolata nella panna bollente, sempre mescolando (meglio se la cioccolata è spezzettata finemente…io che sono un po’ cialtrona butto i quadrotti interi…)
Far raffreddare (a temperatura ambiente!!!) mescolando di tanto in tanto e usare per:
- decorare con la tasca
- ricoprire i dolci
ah! La ganache si può anche montare con le fruste una volta raffreddata (sempre a temperatura ambiente!!)
Far sciogliere la cioccolata nella panna bollente, sempre mescolando (meglio se la cioccolata è spezzettata finemente…io che sono un po’ cialtrona butto i quadrotti interi…)
Far raffreddare (a temperatura ambiente!!!) mescolando di tanto in tanto e usare per:
- decorare con la tasca
- ricoprire i dolci
ah! La ganache si può anche montare con le fruste una volta raffreddata (sempre a temperatura ambiente!!)
Buon esperiment
Thanks to:
Enzo & Betty i miei guru che mi guidano sulla “cattiva strada” dei dolci...
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Enzo & Betty i miei guru che mi guidano sulla “cattiva strada” dei dolci...
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